Caro affitti, stipendi e qualità della vita: l’Italia perde nella classifica europea

In Italia si vive davvero bene? In linea generale sì, ma ci sono degli aspetti che ci fanno scivolare in basso nella classifica rispetto agli altri paesi europei. In particolare, su questa graduatoria di “benessere” incide il costo degli affitti. Che nel nostro Paese sono altissimi, almeno in relazione al livello degli stipendi. I dati sono il frutto dell’Indice di Vivibilità di N26, la banca online, un’analisi finalizzata a individuare i Paesi europei con la migliore qualità della vita.
Lo studio si concentra sull’impatto dei costi, in particolare degli affitti, sulle modalità di spesa e risparmio dei cittadini dell’Ue, influenzando l’attrattività di un Paese.

Italia: fanalino di coda per costo degli affitti

Secondo i dati N26, l’Italia si trova all’ultimo posto in Europa per la spesa media mensile destinata all’affitto. Con oltre il 52% dello stipendio che viene risucchiato dal canone, l’Italia si trova in una posizione “scomoda”. In nessun altro Paese europeo la percentuale di incidenza dell’affitto sul salario è così elevata. Questo impatto è particolarmente rilevante anche perchè gli stipendi italiani, purtroppo, sono tra i più bassi in Europa.

Città italiane, dove si spende di più?

L’Italia è cara, dunque. Ma quali sono i capoluoghi dove si spende di più per vivere? Firenze è la città più costosa, con una media mensile di affitto che tocca i 1.806 euro, con picchi di 2.200 euro nel centro storico. Segue a ruota Milano con una media di 1.674 euro al mese, ma che si rivela la più cara per gli affitti in centro città: circa 2.838 euro mensili. Roma, terza in classifica, ha un costo medio per un bilocale di 1.200 euro, e si colloca sotto la media nazionale. 

Il confronto con gli altri paesi europei

L’Italia è dunque in fondo alla classifica, ma Spagna, Paesi Bassi e Regno Unito la seguono a breve distanza. In Spagna, la percentuale di stipendio destinata all’affitto è del 45%, nei Paesi Bassi e nel Regno Unito è del 37%. Il Belgio si posiziona al primo posto di questa classifica: a Bruxelles solo il 18% dello stipendio se ne va in affitto, che comunque per un bilocale si attesta a 800 euro mensili.

C’entra anche il livello di “felicità”

L’Indice si basa su 12 paesi europei selezionati per appeal per la ricollocazione, numero di abitanti e stabilità economica. Le classifiche sono determinate considerando le spese medie per l’energia nel 2023, gli aumenti salariali medi dal 2022 al 2023, la densità di popolazione al 16 luglio 2023 e i livelli di felicità medi negli anni 2020-2022. I paesi più in alto nella classifica possono vantare spese energetiche più basse, aumenti salariali più elevati, densità di popolazione minore e livelli di felicità più alti. Nel caso si volesse cambiare residenza, è un’indicazione utile.

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